Passione Condivisa per la Fotografia

Parola agli Autori: Tania Lipparelli

“Viaggiare con l’obiettivo”: proponiamo un’intervista a Tania Lipparelli, giovane autrice che ci racconta la sua esperienza formativa e presenta parte del suo splendido reportage fotografico realizzato durante i recenti viaggi in India.

La fotografia di viaggio non è solo un modo per illustrare e documentare luoghi esotici, ma grazie al lavoro di Autori più sensibili e capaci diviene una vera e propria forma di narrazione visiva, in grado di veicolare intense sensazioni. Attraverso l’obiettivo della fotocamera il fotografo non si limita a catturare immagini ma racconta storie, emozioni e atmosfere che trasportano lo spettatore in mondi lontani, carichi di suggestioni e fascino. Viaggiare con la macchina fotografica, immergendosi nelle culture locali con rispetto e curiosità, può significare osservare con occhi diversi e con una maggiore consapevolezza i luoghi e le persone che si incontrano, e permette di cogliere dettagli che spesso sfuggono ai viaggiatori meno accorti. E permette di trarre dal viaggio, complessivamente, un’esperienza più vivida e significativa.

Tra i grandi nomi che hanno reso celebre questo genere fotografico troviamo Autori come Steve McCurry, noto per il suo lungo e straordinario lavoro fotografico in terre orientali, e Sebastião Salgado, maestro nel documentare le condizioni umane spesso disperate in giro per il mondo. O anche Jimmy Nelson, autore noto per il suo lavoro di documentazione delle culture indigene a rischio di scomparsa delle quali, attraverso i suoi scatti, celebra la bellezza e la dignità, offrendo un punto di vista unico sulla diversità umana e sull’importanza di preservare le tradizioni ancestrali. Loro, insieme ad altri, hanno trasformato la fotografia di viaggio in una potente testimonianza visiva, capace di sensibilizzare e ispirare.

Proprio perché così affascinati da questo meraviglioso genere fotografico, oggi abbiamo il piacere di intervistare Tania Lipparelli, una talentuosa fotografa che ha da poco concluso un secondo intenso viaggio nella meravigliosa India. Nel corso dei suoi viaggi ha realizzato un reportage fotografico del quale si intuisce l’intento di raccontare l’anima autentica di questo straordinario paese. Troviamo che il suo interessantissimo lavoro riesca a distinguersi per la capacità che Tania mostra nel cogliere l’essenza dei luoghi visitati e delle persone incontrate, esplorando angoli meno conosciuti di questo continente dai mille volti e carico di colori, riuscendo a realizzare immagini di straordinaria intensità e grande atmosfera.

Proviamo, quindi, a conoscerla un pò meglio…

Franco: Tania, puoi raccontarci qualcosa di te e del tuo percorso di crescita fotografica? Da quanto scatti e quali motivi ti hanno portato a scegliere questa forma d’arte come mezzo espressivo?

Tania: Ho sempre avuto una grande passione per la fotografia ed il viaggio e da sempre catturo le immagini dei luoghi e le persone che incontro, ma l’incontro che ha perfezionato il mio stile e maturato la mia tecnica e la mia etica e’ stato quando ho conosciuto il mio maestro, Iago Corazza di National Geographic. Frequento da due anni la sua scuola  da fotoreporter e viaggio insieme a lui, oltre che da sola, facendo esperienze incredibili. Quello che più mi appassiona e’ l’antropologia ed il reportage.

F: Ci sono artisti che hanno influenzato il tuo lavoro, che ritrovi nel tuo stile o nel tuo approccio alla fotografia? Penso, ad esempio, a Maestri della Fotografia di viaggio come McCurry o Salgado, riferimenti assoluti in questo genere. Ti rivedi in qualche modo nel loro modo di raccontare il mondo? O c’è qualche altro Autore al quale ti senti maggiormente affine?

T: Primo in assoluto il mio maestro con i suoi 50 anni di carriera da fotoreporter,  che stimo infinitamente. Ovviamente Salgado lo adoro e McCurry ai suoi inizi, quando faceva veramente fotoreportage.

F: Parliamo ora dei tuoi recenti viaggi in India. Quali luoghi hai visitato e cosa ti ha spinto a sceglierli?

T: Dopo aver guardato il film “L’uomo che vide l’infinito” ho desiderato andare a scoprire le famose contraddizioni dell’India. Un viaggio che ho sempre sognato e che ho avuto la fortuna di fare con Iago. E’ stata scuola su campo, partendo da Delhi fino a Mumbai, toccando il Rajasthan, Madhya Pradesh, Maharashtra. Ho partecipato al famoso Holi festival di Mathura, l’Huranga Holi di Baldeo e attraversato varie città sacre e visto cosa accade sui ghat sui fiumi sacri. Inoltre sono stata nello slum più grande di Mumbai e fotografato la vera India . E altri tantissimi posti che mi hanno emozionato.

Pochi mesi dopo sono ripartita per un’India più tribale negli Stati separatisti delle “Sette Sorelle”,  nella parte Nord orientale, attraversando Arunchal Pradesh, Tirap, Nagaland e Assam. Qui sono stata a stretto contatto con i tagliatori di teste Olenocte, Konyak e Wanchu e visitato altri villaggi conoscendo anche la tribu’ degli Apatani dove ci sono le famose donne con i bottoni nasali. Ho viaggiato molto e non finirei mai di raccontare…

India, Mathura, bambina. Holi Festival

F: Durante i tuoi viaggi, quali sono stati gli incontri o i momenti più significativi? Ci sono persone o storie che ti hanno particolarmente colpita e che hai voluto e sei riuscita a raccontare attraverso i tuoi scatti?

T: Incredibile il divertimento e la confusione dell’Holi, commovente la storia di alcune donne sfregiate con acido, l’entusiasmo dei bambini ed i loro giochi semplici, la gente degli slum così accogliente, la tenerezza delle donne Apatani e la vulnerabilità di un popolo così affascinante e contraddittorio che forse noi occidentali non comprenderemo mai.

F: L’India è un paese enorme e dalle mille sfaccettature, coloratissimo e complicato, tanto povero quanto accogliente. Quali aspetti della cultura e della vita quotidiana ti hanno maggiormente affascinata e come hai cercato di rappresentarli nelle tue fotografie?

T: Moravia descrive a pieno il mio pensiero e cito una sua frase “L’India è una concezione della vita. Quale concezione? Quella ben nota secondo la quale tutto ciò che sembra reale non è reale e tutto ciò che non sembra reale è reale”. Secondo me nessuno sguardo di quelli che ho incontrato e’ scontato. Ho visto certo tanta povertà, ma anche tanta ricchezza, e non parlo solo del distacco sociale così evidente. Vivono la vita senza i filtri a cui siamo abituati noi. Sicuramente credere nella reincarnazione fa vivere con meno ansie su quello che sarà il futuro.

Secondo me nessuno sguardo di quelli che ho incontrato e’ scontato. Ho viaggiato molto e non finirei mai di raccontare…

– Tania

F: Molti fotografi di viaggio scelgono di esplorare luoghi meno battuti dal turismo di massa, alla ricerca di autenticità e originalità. So che anche tu hai seguito questo approccio. Pensi che viaggiare fuori dai circuiti tradizionali renda più significativo il tuo lavoro?

T: Assolutamente si, anche se ora abbiamo più possibilità di viaggiare quindi e’ facile incontrare turisti, anche se queste due volte non ne ho visti molti. Ognuno viaggia come vuole, dipende tanto dalla propria etica, dalla propria consapevolezza. Ci vuole rispetto verso il popolo ospitante.

Huranga Holi celebration in Dauji temple, Baldeo, Mathura

F: Soffermiamoci un attimo sugli aspetti tecnici della fotografia. Durante i tuoi viaggi, quale attrezzatura fotografica preferisci utilizzare? Hai una macchina fotografica o delle ottiche che consideri indispensabili per catturare al meglio i tuoi soggetti? 

T: Ho iniziato con una D90, fantastica ancora!! Ora continuo con NIKON D850, una macchina full frame. Le mie ottiche preferite sono  il 14-24 f/2.8, il 24-120 f/4 e il 70-200 f/2.8

F: Ci sono momenti della giornata o situazioni di luce che prediligi per riprendere i tuoi soggetti? Quali accorgimenti utilizzi per ottenere il massimo impatto visivo dalle tue immagini?

T: Alba e tramonto, ma aspetto sempre la LUCE giusta!

F: Dopo questa esperienza, credi che il viaggio in India ti abbia cambiato in qualche modo, sia come persona che come fotografa? E’ un’esperienza che ti sentiresti di consigliare?

T: Assolutamente! Ogni viaggio ti cambia e ti fa crescere. L’India sì, vale la pena visitarla, ma non una volta sola. Conto di tornarci per il mio lavoro personale entro 5 ANNI, la durata del mio visto attuale.

F: Qual è il messaggio che vuoi trasmettere attraverso la tua fotografia, cosa speri che il pubblico colga osservando il tuo lavoro?

T: Io scatto con il cuore e non con l’indice e scrivo quello che è la verità. Un giorno spero di aver raccolto più informazioni possibili e magari condividerle. Per il momento mi godo il viaggio e spero di far arrivare quello che sento con le mie immagini. Ognuna dice la sua.

F: Terminato questo reportage, quali sono i tuoi progetti futuri? Hai già in mente una nuova destinazione o un nuovo tema da esplorare? Vuoi darci qualche anticipazione?

T: Il prossimo sarà il Messico. Negli ultimi viaggi sono stata sempre in Asia e Europa, conto e spero di girarlo tutto e continuare a scrivere…e non solo con la luce.

F: Per concludere, quali consigli daresti a chi vuole avvicinarsi alla fotografia di viaggio? Cosa ritieni sia essenziale per riuscire a raccontare un luogo attraverso le immagini?

T: Passione, dedizione, disciplina, tecnica, ordine, rispetto e amore sono fondamentali. Essenziale è volerlo.

F:Grazie infinite Tania, sei stata gentilissima e già ti aspettiamo al rientro dal prossimo viaggio, curiosi di vedere nuovi immagini e immergerci in altre storie!!!

Le immagini di Tania ci accompagnano in un viaggio che va oltre la semplice documentazione visiva: raccontano storie, emozioni e frammenti di vita che rischiano di sfuggire a uno sguardo distratto. Attraverso le sue fotografie, ci invita a scoprire un’India autentica, fatta di volti, colori e atmosfere uniche.

Ogni scatto rappresenta un dialogo tra il fotografo e il soggetto, un ponte tra culture diverse che si incontrano attraverso la luce e la composizione. Il reportage di Tania non è solo un omaggio all’India, ma una riflessione sulla potenza evocativa della fotografia di viaggio: un mezzo per avvicinare mondi lontani, abbattere pregiudizi e stimolare la curiosità verso l’altro.

A corredo dell’intervista, presentiamo una selezione degli scatti più significativi di questo viaggio straordinario. Buona visione!

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